AmbienteCommenti disabilitati su Come bonificare l’amianto in sicurezza
Lo smaltimento dell’amianto è una pratica molto pericolosa, perciò è sempre opportuno rivolgersi a un’impresa specializzata, qualora si individui dell’amianto nella propria abitazione o altrove.
Riscontrata la pericolosità dell’amianto per l’ambiente e per la salute delle persone, la Legge impone delle precise procedure da realizzare per il suo corretto smaltimento. L’amianto, perciò, deve essere rimosso solo da aziende iscritte all’Albo nazionale delle imprese esercenti di smaltimento dei rifiuti, che sono bene a conoscenza delle modalità da rispettare per legge. Sono necessari, inoltre, il controllo preventivo dell’azienda sanitaria locale e l’autorizzazione da parte del Comune di riferimento.
Partiamo col chiarire quale sia la differenza tra l’amianto a matrice compatta e l’amianto a matrice friabile:
Quando le fibre del minerale sono fortemente legate in una matrice stabile e solida si parla di amianto compatto. Le lastre piane o ondulate ampiamente utilizzate soprattutto nel settore dell’edilizia civile per l’estrema leggerezza, per la resistenza agli agenti atmoferici e per il costo contenuto ne sono un esempio. Questi manufatti quando sono in buono stato di conservazione non liberano spontaneamente fibre, ma col tempo e con l’usura, dovuta alla continua esposizione all’azione di piogge e sbalzi termici, subiscono un progressivo e pericoloso degrado, con conseguente affioramento di fibre. A questo punto è consigliato intervenire con la rimozione dei manufatti oppure con l’incapsulamento.
Quando i materiali contenenti amianto possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere tramite semplice pressione delle mani, si ha a che fare con amianto a matrice friabile. Questo tipo di materiale si trova spesso nelle coibentazioni di navi e treni o in rivestimenti di tubazioni e caldaie. L’amianto legato in una matrice poco friabile epoco stabile è estremamente pericoloso, considerata la forte tendenza a liberare le fibre nell’aria. Gli interventi di bonifica riguardanti i materiali contenenti amianto a matrice firabile sono complessi e rischiosi da realizzarsi. Essendo evidente il pericolo di inalarne le fibre, le misure di sicurezza previste sono particolarmente rigide.
I diversi metodi di bonifica amianto applicabili
La Normativa in materia di amianto delinea diverse modalità di intervento:
Rimozione: comporta un rischio estremamente elevato per gli addetti ai lavori e produce rifiuti speciali in grandi quantità, che devono essere smaltiti in maniera adeguata. In sostituzione all’amianto rimosso, si applica un nuovo materiale, eliminando così qualsiasi potenziale fonte di esposizione e qualsiasi necessità di mettere in atto particolari cautele per le attività svolte all’interno dell’edificio.
Incapsulamento: si utilizzano prodotti penetranti o ricoprenti che vanno a inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a formare una pellicola di protezione sulla superficie esposta. In tal caso, il rischio per i lavoratori è minore, non vengono prodotti rifiuti e non è richiesta la successiva applicazione di prodotti sostitutivi. L’inconveniente più evidente deriva dalla permanenza nell’edificio del materiale e perciò dalla necessità di pianificare interventi di manutenzione e controllo.
Confinamento: prevede l’installazione di una barriera a tenuta che separa l’amianto dalle aree dell’edificio occupate. Rispetto all’incapsulamento, il vantaggio di questa tecnica deriva dalla realizzazione di una barriera resistente agli urti. È comunque sempre associare al confinamento un trattamento incapsulante, considerando che il rilascio delle fibre prosegue all’interno del confinamento.
Occorre sempre un programma di controllo e manutenzione, in quanto l’amianto rimane nell’edificio; inoltre la barriera installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone condizioni. Rispetto agli altri due interventi presenta un costo più contenuto.